Le incisioni rupestri del Lago di Garda vennero segnalate per la prima volta nel 1964 dal prof. Mario Pasotti. Da allora ne furono scoperte un po’ dappertutto, da Garda a Malcesine, ma la zona finora con la più alta concentrazione è senz’altro quella di Torri. Fino ad ora sono state catalogate più di 250 rocce incise e almeno 3.000 raffigurazioni. Tale complesso di arte rupestre, reso possibile dalla presenza dei liscioni, le rocce modellate dai ghiacciai, per importanza è collocato subito dopo la Val Canonica e del Monte Bego. Le raffigurazioni sono in genere di grandi dimensioni ed eseguite quasi esclusivamente con la tecnica della martellinatura. Per quanto riguarda l’origine di tale arte, l’opinione più comune e che gli artefici siano stati cacciatori e pastori che transitavano in quelle zone, oltre che cercatori di metalli (limonite) e di selce. Chi desidera approfondire questo affascinante argomento, può consultare le tavole corredate da esaurienti spiegazioni che si trovano nella loro sala del Museo del Castello Scaligero.
Tratto dal “Il Museo del Castello Scaligero di Torri del Benaco”
di Giorgio Vedovelli